Transizione auto UE: L’Italia chiede azioni concrete all’Europa per il futuro dell’auto
Transizione auto UE: L’urgenza di un piano d’azione chiaro e tempestivo
Transizione auto UE: Il settore automotive europeo sta attraversando una fase di trasformazione cruciale, con la transizione verso l’elettrico e le nuove normative ambientali che impattano direttamente su produttori e consumatori. L’Italia, attraverso il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha ribadito la necessità di azioni concrete e immediate da parte dell’Unione Europea per sostenere l’industria automobilistica e garantire una transizione sostenibile e competitiva.
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La richiesta italiana: neutralità tecnologica e fondi comuni
Il Piano d’Azione per l’auto presentato dalla Commissione Europea rappresenta un primo passo, ma l’Italia sottolinea l’urgenza di tradurlo in misure operative. Il ministro Urso, intervenendo al Consiglio Competitività dell’UE a Bruxelles, ha insistito su alcuni punti fondamentali:
- Neutralità tecnologica: l’elettrico non può essere l’unica soluzione, servono incentivi per biocarburanti e idrogeno.
- Fondi europei per il settore auto: risorse finanziarie comuni per stimolare la domanda di veicoli prodotti in Europa.
- Revisione delle normative: anticipo della revisione del regolamento sui veicoli leggeri (prevista per il 2026) alla seconda metà del 2025.
- Stop alle sanzioni premature: rinvio delle penalizzazioni previste per il 2025 per evitare danni economici ai produttori.
Un’industria europea a rischio
Il ministro ha lanciato un monito chiaro: senza risposte adeguate, il settore auto europeo rischia di soccombere rispetto alla concorrenza globale. L’assenza di un piano strategico chiaro, accompagnato da risorse economiche adeguate, potrebbe compromettere la competitività dell’industria continentale, favorendo invece i produttori asiatici e americani.
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Un’alleanza per un futuro sostenibile
L’Italia non è sola in questa battaglia. Insieme alla Repubblica Ceca e con il supporto di altri tredici Paesi membri, ha presentato un non-paper (documento informale di discussione) che ha permesso di introdurre due condizioni chiave nel documento strategico europeo sull’auto:
- Rinvio delle sanzioni del 2025 per dare più tempo alle case automobilistiche di adeguarsi.
- Anticipo della revisione delle norme sui veicoli leggeri per evitare rigidità eccessive nel mercato.
Stellantis e la gigafactory di Termoli: un test per l’Europa
Un esempio concreto della necessità di investimenti europei è la creazione della gigafactory Stellantis di Termoli, un progetto chiave per il futuro della mobilità elettrica in Italia. Il governo ha chiesto all’UE un sostegno finanziario per garantire che questa infrastruttura strategica possa contribuire alla produzione di batterie per veicoli elettrici, rafforzando così la filiera italiana e europea.
Conclusioni: un momento decisivo per il settore auto
I prossimi mesi saranno cruciali per il futuro dell’industria automobilistica europea. L’Italia ha messo sul tavolo richieste chiare e condivise da diversi Paesi membri, evidenziando l’urgenza di un approccio pragmatico e non ideologico alla transizione ecologica. Ora la palla passa all’Unione Europea: saprà rispondere con azioni concrete o si limiterà a dichiarazioni di intenti?
