Stellantis in Crisi: Cause, Conseguenze e Prospettive
Stellantis in crisi: da successi straordinari alla crisi del 2024
Stellantis in crisi: Fino a pochi mesi fa, Stellantis celebrava record storici: “Vola il bilancio nel 2021”, “Utili straordinari nel 2022” e “Crescita nel 2023”. Tuttavia, a dicembre 2024, l’amministratore delegato Carlos Tavares ha rassegnato le dimissioni in anticipo, segnando l’apice di una crisi che ha colpito il gruppo.
Dal massimo storico alle difficoltà del mercato
A marzo 2024, le azioni di Stellantis toccavano il massimo storico di 27,16 euro, con un dividendo di 6,6 miliardi di euro generato nel 2023. Tuttavia, già nel terzo trimestre 2024 i profitti hanno registrato un calo del 27%, con le azioni scese a 11,75 euro il giorno dopo le dimissioni di Tavares.
Le cause della crisi di Stellantis
1. Contrazione del mercato automobilistico
Il programma Dare Forward 2030 prevedeva il 100% di vendite elettriche in Europa entro il 2030 e il 50% negli Stati Uniti. Tuttavia, il mercato si è contratto, soprattutto in Europa, con una domanda di auto elettriche inferiore alle aspettative. La concorrenza dei produttori cinesi di veicoli elettrici ha ulteriormente ridotto la competitività delle vetture Stellantis.
2. Dazi e tensioni commerciali
I dazi introdotti dall’Unione Europea per limitare le importazioni cinesi hanno creato timori di ritorsioni negli Stati Uniti. La vittoria di Donald Trump potrebbe portare all’introduzione di dazi su auto prodotte al di fuori degli USA, colpendo duramente Stellantis, che produce il 40% delle vetture vendute negli Stati Uniti in Messico e Canada.
3. Aumento dell’invenduto negli USA
In America, Stellantis soffre la mancanza di modelli chiave come la Jeep Cherokee (attesa per il 2025) e prezzi poco competitivi rispetto alla concorrenza. A fine novembre, circa 310.000 veicoli risultavano invenduti nei piazzali, con una sovrapproduzione che ha ulteriormente aggravato la situazione.
4. Problemi operativi e gestionali
- Ritardi nella produzione: Problemi legati al software hanno posticipato il lancio di modelli importanti, come la Fiat Grande Panda.
- Relazioni difficili: Tavares ha avuto rapporti tesi con governi, sindacati e fornitori, causando rallentamenti nella produzione.
- Sostegno ai marchi deboli: Marchi meno redditizi hanno drenato risorse dai brand più performanti, generando inefficienze.
5. Conflitti al vertice
Divergenze strategiche tra Tavares e il consiglio di amministrazione hanno contribuito alla crisi. Secondo il direttore finanziario Doug Ostermann, i disaccordi riguardavano le priorità aziendali a breve e lungo termine.
Come Stellantis può riprendersi
Nonostante la crisi, Stellantis mantiene il focus su alcune strategie chiave:
- Riduzione delle piattaforme multi-energia: Passaggio da 20 piattaforme attuali a 4, per ottimizzare la produzione.
- Espansione verso l’Oriente: La partnership con la cinese Leapmotor, con Stellantis che detiene il 20% delle azioni, potrebbe aprire le porte al mercato cinese.
- Innovazione nei mercati storici: Priorità a Europa e Nord America, puntando su modelli innovativi e competitivi.
Conclusioni
La crisi di Stellantis è il risultato di una combinazione di fattori interni ed esterni. Tuttavia, con le giuste strategie, il gruppo ha l’opportunità di superare le difficoltà e tornare competitivo sul mercato globale.
