Carlos Tavares e l’eredità alla guida di Stellantis: successi, sfide e opportunità per il futuro
Carlos Tavares, amministratore delegato di Stellantis dal 2021, ha lasciato il gruppo automobilistico dopo mesi di tensioni con il consiglio di amministrazione, i sindacati, i concessionari e il governo italiano. Nonostante il suo contratto fosse in scadenza nel 2026, l’annuncio della sua partenza è arrivato in anticipo, segnando un momento cruciale per il gruppo. Ma qual è stata l’eredità di Tavares e quali sono le sfide che Stellantis si trova ad affrontare?
La creazione di Stellantis: un punto di svolta
Carlos Tavares ha avuto un ruolo chiave nelle trattative tra PSA e FCA, che hanno portato alla fusione tra i due giganti automobilistici e alla nascita di Stellantis, un gruppo con 14 marchi automobilistici. Nel 2021, Stellantis è diventato il terzo produttore di auto al mondo, superato solo da Toyota e Volkswagen.
Grazie alla leadership di Tavares, sono state avviate importanti sinergie tra i marchi del gruppo, come Peugeot, Citroen, Opel e Fiat. Questa collaborazione ha permesso di ridurre i costi e accelerare lo sviluppo di nuovi modelli. Ad esempio, la Lancia Ypsilon è stata basata sulla piattaforma della Peugeot 208 e dell’Opel Corsa, mentre il futuro B-SUV Fiat condividerà la piattaforma con la Citroen C3 Aircross.
Successi finanziari: più profitti con meno vendite
Durante la gestione di Tavares, Stellantis ha registrato margini operativi in crescita. Tra il 2020 e il 2023, il margine operativo è passato dal 5,3% all’11,8%, con un utile operativo che è più che raddoppiato. Questo successo finanziario è stato raggiunto nonostante una diminuzione delle vendite, grazie a una strategia di aumento dei prezzi e ottimizzazione dei costi.
Ecco un confronto dei dati chiave:
Anno | Ricavi (miliardi di euro) | Consegne (unità) | Ricavo per auto (euro) |
2019 (FCA+PSA) | 182,83 | 8.080.476 | 22.627 |
2022 | 179,59 | 5.842.000 | 30.742 |
2023 | 189,54 | 6.175.000 | 30.695 |
Gen-Set 2024 | 117,98 | 4.105.000 | 28.740 |
Le sfide: prodotti obsoleti e concorrenza cinese
Nonostante i successi, Stellantis si trova a fronteggiare sfide significative. Molti dei suoi marchi hanno gamme di modelli invecchiate, che necessitano di un aggiornamento urgente. Ad esempio:
- Fiat ha solo sei modelli in Europa, con un’età media di 6,4 anni.
- Lancia rimane un marchio monomodello.
- Alfa Romeo offre quattro modelli, due dei quali con oltre 8 anni di vita.
- Maserati ha ridotto la sua gamma a pochi modelli.
A peggiorare la situazione, la concorrenza dei produttori cinesi, che offrono veicoli elettrici competitivi a prezzi accessibili, sta erodendo le quote di mercato delle case automobilistiche tradizionali. La strategia di prezzi alti e volumi bassi adottata durante la pandemia non è più sostenibile in questo contesto.
Nord America: una situazione complessa
Anche in Nord America, Stellantis deve affrontare sfide. Marchi come Chrysler e Dodge hanno una gamma limitata e modelli datati. La riduzione dei costi ha permesso di mantenere i margini di profitto, ma ha avuto un impatto negativo sulla quota di mercato.
Il futuro di Stellantis
Con l’addio di Tavares, Stellantis si trova a un bivio. Il gruppo ha bisogno di accelerare lo sviluppo di nuovi prodotti e rafforzare la competitività dei suoi marchi per affrontare le sfide globali. La transizione verso l’elettrico e l’adattamento alle esigenze dei mercati in evoluzione saranno cruciali per il successo futuro.
Conclusione
Carlos Tavares lascia un’eredità complessa: da un lato, ha reso possibile la creazione di uno dei più grandi gruppi automobilistici al mondo e ne ha migliorato la redditività; dall’altro, lascia Stellantis in una fase critica, con la necessità di rinnovare prodotti e strategie. Ora, il futuro del gruppo dipenderà dalla capacità di adattarsi e innovare in un settore in rapida trasformazione.
