Accise sui carburanti: benzina stabile, diesel più caro. Scoppia la polemica
Dal 15 maggio 2025 sono entrate in vigore le nuove accise sui carburanti, con l’obiettivo di riequilibrare i prezzi alla pompa: -1,5 centesimi/litro sulla benzina e +1,5 centesimi/litro sul diesel. Ma secondo i dati aggiornati, i prezzi reali raccontano un’altra storia: la benzina non cala, il diesel aumenta. E le associazioni dei consumatori insorgono.
I numeri smentiscono le promesse: cosa è successo davvero
I dati ufficiali del Quotidiano Energia, comparando i giorni 14 e 20 maggio, mostrano un’anomalia evidente:
Carburante | 14 maggio | 20 maggio | Differenza |
---|---|---|---|
Benzina self | 1,705 €/l | 1,706 €/l | +0,001 €/l |
Benzina servito | 1,848 €/l | 1,850 €/l | +0,002 €/l |
Diesel self | 1,589 €/l | 1,606 €/l | +0,017 €/l |
Diesel servito | 1,733 €/l | 1,749 €/l | +0,016 €/l |
In breve:
- Nessun beneficio sulla benzina nonostante il taglio delle accise.
- Il diesel aumenta quasi perfettamente in linea con l’adeguamento fiscale previsto.
Accise carburanti: Il danno economico per gli automobilisti
Secondo Assoutenti, l’assenza di riduzione dei prezzi della benzina rappresenta un costo nascosto per gli italiani:
“Il mancato taglio porta a un danno economico annuo di circa 370 milioni di euro, pari a circa 22 euro a veicolo a benzina su base annua.”
Per questo, l’associazione chiede l’intervento del Garante per la sorveglianza dei prezzi (Mister Prezzi), affinché venga avviata un’indagine su possibili manovre speculative.
Esposti e indagini: si muovono anche Codacons e Guardia di Finanza
Anche il Codacons prende posizione, annunciando un esposto a 104 procure italiane. Il sospetto? Possibili reati di truffa aggravata e aggiotaggio, ovvero manipolazione dei prezzi a danno dei cittadini.
Nel frattempo, la Guardia di Finanza comunica l’attivazione di un piano nazionale di controlli, volto a verificare eventuali irregolarità o manovre speculative ai danni dei consumatori.
Accise carburanti: Cosa risponde l’industria petrolifera?
A difendere i gestori è l’Unem, l’associazione dei produttori di carburanti. In una dichiarazione rilasciata a Fanpage, sottolinea:
“Dal 1° maggio i prezzi internazionali (Platts) sono saliti di oltre 3 centesimi al litro, ma l’intero aumento non è stato trasferito ai consumatori.”
Una giustificazione che però non convince le associazioni dei consumatori, che chiedono trasparenza e monitoraggio continuo.
Conclusioni: chi ci perde (di nuovo) sono gli automobilisti
Il caso delle accise dimostra come anche un intervento teoricamente favorevole – come un taglio fiscale – possa non tradursi in un reale vantaggio economico per i cittadini.
La situazione attuale:
- Chi usa benzina non risparmia
- Chi usa diesel spende di più
- Le autorità promettono controlli
- Le associazioni annunciano battaglia
Il tema dei carburanti torna quindi al centro dell’attenzione pubblica, con una domanda ancora senza risposta: chi decide davvero il prezzo alla pompa?